Il 24 maggio, alle 18 presso il Castello di Magliano Alfieri, è stato presentato il progetto per l'allestimento del "Teatro del paesaggio", il nuovo museo che proprio nelle sale del Castello Alfieri avrà la sua sede.
A illustrare i dettagli del progetto sono stati Piercarlo Grimaldi, docente di Antropologia Culturale presso l'Università di Scienze Enogastronomiche di Pollenzo e nominato coordinatore del Comitato Scientifico del Museo, Alessandra Chiti, progettista dello studio +39 Design Management, vincitore del concorso per la progettazione del Museo e Daniele Manzone, della società albese Ideazione, incaricata di coordinare tecnicamente la realizzazione del museo.
All'incontro erano presenti il Sindaco di Magliano Alfieri Luigi Carosso e Carlo Sacchetto Presidente dell'associazione culturale "Amici del Castello Alfieri", custode del prezioso lavoro di Antonio Adriano, eredità a cui il nascente museo si ispira e che intende valorizzare.
«Il teatro del paesaggio» è l'evocativo nome scelto per il nuovo palcoscenico culturale del territorio: il prezioso lavoro di Antonio Adriano si unisce alle moderne tecnologie e alle simulazioni immersive per rinnovare il racconto dell'ambiente e del territorio. Il risultato sarà un museo interattivo, in continuo dialogo con il "suo" ambiente. Un occhio al passato, ma lo sguardo rivolto al futuro del territorio solcato dal Tanaro».
Il progetto di valorizzazione del castello e di allestimento del "Teatro del paesaggio" gode dei finanziamenti previsti dai fondi strutturali europei 2007-2013 – si tratta del cosiddetto "Por Fesr": il Programma Operativo Regionale del Fondo europeo di sviluppo regionale 2007-2013.
Il percorso museale si svilupperà al piano nobile del castello, accanto all'esistente Museo dei Gessi. Scopo dell'allestimento è narrare, attraverso emblematici ed evocativi oggetti di cultura e documenti, e soprattutto grazie ai sistemi multimediali interattivi, il paesaggio collinare e fluviale della Langa e del Roero.
In particolare il Museo intende illustrare e approfondire criticamente il recente periodo segnato da profonde e spesso dirompenti trasformazioni che hanno scompaginato i segni e i ritmi costitutivi spazio-temporali che definiscono i tratti etnici della regione d'indagine. Per far ciò il progetto individua alcune aree tematiche attorno alle quali sviluppare il racconto: la memoria, le colline, il fiume, la pietra, la coscienza.
L'allestimento consentirà al visitatore di "immergersi" nel paesaggio compiendo diversi percorsi temporali: potrà ad esempio navigare il Tanaro in uno scenario di inizio Novecento, quando il fiume era popolato di pescatori, traghettatori e maceratori di canapa, camminare tra i filari di una vigna per comprendere le sue trasformazioni nel tempo e come queste hanno inciso sul paesaggio locale. Ma potrà anche spingersi nel futuro, per scorgere gli effetti che le scelte in ambito economico, produttivo, costruttivo possono determinare sul territorio.
Il Museo del paesaggio, nelle intenzioni del Sindaco di Magliano Alfieri, Luigi Carosso, «è pensato per inserirsi in un più ampio quadro di azioni di valorizzazione dell'offerta turistica e culturale del territorio, che qui a Magliano intendiamo sostenere ad esempio attraverso la riqualificazione del Parco Vittorio Alfieri e l'apertura di un ristorante di alto livello nel castello».
Il progetto permetterà di completare il recupero e la valorizzazione del castello Alfieri, rafforzare l'offerta turistica e culturale del territorio, valorizzare il patrimonio culturale locale e sensibilizzare il pubblico al tema del paesaggio al fine di incentivare processi virtuosi di tutela e trasformazione del territorio, tantopiù in considerazione della sua candidatura a Patrimonio dell'Umanità UNESCO.
Il museo dialogherà con l'esterno, con l'ambiente circostante: previsti alcuni itinerari esterni nella campagna, tracciati lungo sentieri esistenti e percorribili a piedi a partire dal castello. In una delle torri del castello, poi, un centro di documentazione dovrà conservare e valorizzare il ricco patrimonio sonoro, fotografico e materiale raccolto da Antonio Adriano e dal Gruppo Spontaneo Maglianese.
Il primo passo "ufficiale" è stata la "tavola rotonda" condotta nel 2008 da Daniela Formento, allora Direttore regionale della Cultura: ne è scaturito un appassionante confronto fra esperti di progettazione museale, tutela del paesaggio, storia e scienze naturali. Tra gli altri erano presenti a Magliano Alfieri Claude Raffestin, uno dei più autorevoli geografi a livello europeo, professore onorario dell'Università di Ginevra, Piercarlo Grimaldi, docente di antropologia culturale presso l'Università di Scienze Enogastronomiche di Pollenzo, Bruno Vecchio, direttore del dipartimento studi storici e geografici della Facoltà di lettere e filosofia dell'Università di Firenze, già curatore del Museo del paesaggio di Castelnuovo Berardenga, Siena.
Nel 2008 l'Amministrazione comunale di Magliano Alfieri ha individuato in Ideazione Srl - già coinvolta nella realizzazione di diversi altri musei, tra i quali spicca il WiMu - Museo del vino a Barolo - il partner cui affidare il progetto museografico, pensato per valorizzare il castello e la collezione esistente, nata dal lavoro di ricercacompiuto negli anni dal maglianese Antonio Adriano insieme agli amici del Gruppo Spontaneo.
A gennaio 2009 la prima riunione del Comitato Tecnico Scientifico: come coordinatore è stato individuato il professor Piercarlo Grimaldi, docente di antropologia culturale presso l'Università di Scienze Enogastronomiche di Pollenzo, nonché amico di Antonio Adriano. Il gruppo di ricerca è poi composto da Claude Raffestin, Paolo Debernardi, Diego Mondo, Enrico Rivella, Roberto Cavallo e Carlo Sacchetto. Il comitato scientifico ha redatto lo studio contenutistico, presentato nel 2010 nella sua forma completa e definitiva da Ideazione e sulla quale si sono basati i professionisti incaricati per il progetto strutturale e scenografico.
L'allestimento del museo nelle sale del castello prevede un intervento di adeguamento della struttura, affidato allo Studio Boglietti Associati di La Morra: il lavoro sarà fondamentalmente quello di completare i lavori di restauro degli spazi – in particolare le superfici interne e gli intonaci – e di adeguamento e predisposizione di alcuni spazi al piano terra destinati alla biglietteria e all'aula didattica del futuro museo.
Per individuare lo studio che avrebbe redatto il progetto definitivo di allestimento, a inizio 2011 è stato indetto un bando di gara: tra i numerosi partecipanti è risultato vincitore lo studio torinese +39 Design Management, chiamato a consegnare il progetto definitivo di allestimento entro i prossimi mesi.